Gabriel Omar Batistuta ha scritto la storia recente della Fiorentina e nel capoluogo toscano è ancora molto amato, a distanza di diversi anni.

L'ex centravanti argentino è tornato a Firenze per assistere alla sfida tra Fiorentina e Juventus di Coppa Italia, scaldando anche l'ambiente anche con qualche battuta sibillina scambiata con il sindaco fiorentino Nardella.

“Giochiamo contro una squadra normale, non è che giochiamo contro chissà chi”, Batistuta commenta così la sfida di questa sera ed infiamma una partita che già sarà calda di suo. 

DOPO IL RITIRO 

Batistuta dà annuncio del suo definitivo ritiro dal calcio il 13 marzo 2005 dopo la rescissione del contratto con l'Al-Arabi, squadra in cui militava. Dopo l'addio al calcio attraversa un brutto periodo a livello fisico e psicologico. Con le cartilagini delle caviglie compromesse si sottopone a un intervento chirurgico molto doloroso, in seguito al quale propone addirittura al suo medico di amputargli entrambe le gambe. Batistuta era così frustrato dalle sue condizioni da non avere la forza di alzarsi dal letto.

Il 12 gennaio 2006 Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, gli dona le Chiavi della città in segno di riconoscenza per il rapporto che il calciatore ha avuto con i fiorentini. Nello stesso mese inaugura la propria linea d'abbigliamento, chiamata GB, presentandola in occasione di Pitti Uomo.

Durante il campionato del mondo 2010 viene derubato a Johannesburg da ignoti, come altri personaggi nel corso della manifestazione. Nel dicembre 2012 due tifosi vengono imputati con l'accusa di tentata truffa nei confronti di Batistuta per aver trasformato un suo autografo in una cambiale da 320 000 peso argentini (circa 50 000 euro) aggiungendovi nome, dati del documento d'identità e del suo domicilio.

Il 3 ottobre 2016 riceve la cittadinanza onoraria di Firenze su proposta del sindaco Dario Nardella e con voto favorevole del consiglio comunale.

Nel 2019 è protagonista del documentario El Número Nueve - Gabriel Omar Batistuta di Pablo Benedetti.