La finale dei Mondiali di Francia nel 1998 è di quelle leggendarie. I Galletti ricorderanno per sempre i gol di Zidane e Petit che hanno regalato ai Bleus il loro primo titolo, ma tutto il resto del mondo penserà sempre al match come quello in cui il Fenomeno non era in grado di giocare. Le immagini di Ronaldo che torna in Brasile sorreggendosi alla scaletta dell'aereo e le voci incontrollate già il giorno della partita confermano che quella delle convulsioni pre-match non è solo una leggenda metropolitana. E a ribadirlo è qualcuno che ha vissuto la questione direttamente: l'ex Fiorentina e Napoli Edmundo. Qualche tempo fa O Animal ha parlato al podcast Inteligência e ha spiegato cosa è accaduto poche ore prima del match.

 

CONVULSIONI

 

"Stavo uscendo dalle stanze da letto con Doriva e ho visto Ronaldo mentre aveva le convulsioni. Sono salito ad avvisare tutti, con César Sampaio gli tenevamo la lingua mentre gli occhi gli facevano avanti e indietro" Poi, grazie anche all'arrivo rapidissimo dei medici, il Fenomeno si riprende. Ma non sa cosa gli sia accaduto. "Tutti sapevamo che aveva avuto le convulsioni, tranne lui". E infatti non si comporta come qualcuno che ha appena avuto una brutta esperienza. "È arrivato alle abitazioni, si è seduto e ha cominciato a mangiarsi una torta. Tutti quanti lo guardavamo nervosissimi, poi è salito per fare una telefonata e Leonardo disse 'dobbiamo parlare con lui, così morirà in campo'".


TITOLARE

In quelle condizioni, almeno in teoria, Ronnie non può giocare..."Era strano, un po' sulle nuvole. Zagallo disse che Ronaldo non può giocare e che sarei stato io il calciatore decisivo. E tutti mi hanno fatto forza, era un gruppo sensazionale. Arriviamo allo stadio due ore prima della partita, tutti i nostri intenti e Zagallo ci stava motivando. Arrivano le formazioni e il titolare sono io. Poi arriva stesse Ronaldo, accompagnato da uno dei medici. Eravamo contenti che bene. con Zagallo, lo staff ei medici per 5 o 10 minuti. Quando escono, il CT mi dice che avrebbe giocato Ronaldo, quindi potevo prendermela con calma. Ma era una decisione medica, non tecnica, lui era il migliore al mondo e appena vinto il Pallone d'Oro". Ma in quella partita, il Fenomeno è un fantasma.