El Matador, lo chiamavano così i suoi tifosi, sia in patria che lontano dal Cile. Marcelo Salas è stato uno degli attaccanti più forti della Serie A a cavallo tra i due millenni.

La sua carriera ha avuto inizio in Cile, con l'Universidad ma dopo aver fatto sognare i tifosi della compagine biancoblu, il centravanti si è trasferito in Argentina, per indossare la maglia del River Plate.

Le sirene dell'Italia, però, si sono fatte sempre più insistenti ed hanno oscurato anche il richiamo del Manchester United, che avrebbe puntato volentieri sul bomber cileno per sostituire Cantona.

La Lazio è riuscita ad anticipare tutti ed a portare in Serie A questo fenomeno, che con Ronaldo e Batitusta faceva a gare di reti ogni domenica.

Con i biancocelesti ha vinto una Serie A, segnando anche 12 marcature, una Supercoppa Italiana ed una Coppa delle Coppe, facendo impazzire letteralmente i supporters capitolini.

Dopo l'esperienza con la Lazio si è trasferito alla Juventus, ma in bianconero in due anni è riuscito solo a segnare due gol, fermato dai problemi fisici ed un ambientamento parecchio complicato.

Salas ha così deciso di lasciare l'Italia e di rifare, al contrario, il percorso che lo aveva portato nel Bel Paese, giocando nuovamente prima per il River e poi per l'Universidad. 

La rottura del legamento crociato anteriore ha contribuito a rendere difficile il finale di carriera del Matador che, in ogni caso, ha scritto pagine di storia indelebili anche con la Nazionale cilena. Nel 2007 ha segnato gli ultimi due gol della sua carriera e ha deciso poi di appendere gli scarpini al chiodo, per intraprendere una nuova vita.

Ora, infatti, è il presidente del club cileno Deportivo Temuco, militante nella Primera B. Il suo sogno è quello di portare in alto questo club e di alzare presto un trofeo, proprio come ha sempre fatto da calciatore.