Calci volanti, pugni, colpi proibiti: una maxi-rissa quella che è scoppiata nei minuti finali della partita di Coppa di lega russa tra Zenit San Pietroburgo e Spartak Mosca. Gara finita 0-0 (sono serviti i rigori dopo i supplementari) e in 8 contro 8, visto che l'arbitro alla fine ha espulso tre giocatori per parte. Ma se veramente avesse dovuto estrarre il rosso per tutti i giocatori coinvolti...

ALMENO 60 PERSONE COINVOLTE
 

Giocatori, staff, componenti delle panchine: alla fine entrano tutti in campo per "partecipare": qualcuno con l'intenzione di riportare la calma, altri per dare il proprio contributo alla rissa. Alla fine si contano almeno 60 persone coinvolte nella rissa.

LA SCINTILLA

Tutto ha inizio quando Wilmar Barrios dello Zenit si scontra con l'attaccante dello Spartak Quincy Promes al fischio finale: interviene anche Rodrigao, difensore brasiliano dello Zenit, che si scaglia contro Shamar Nicholson, che a sua volta risponde con i pugni.

COINVOLTO ANCHE L'ARBITRO

L'arbitro prova a riportare la calma, ma presto finisce nel bel mezzo della disputa, prendendo anche qualche colpo. La sua unica arma di difesa resta il cartellino rosso, che inizierà a sventolare dopo diversi minuti di follia generale.

ALLA FINE VINCE LO ZENIT (SUL CAMPO)

Lo scontro termina senza vincitori ma con 3 espulsi per parte (Barrios, Rodrigao e Malcom per lo Zenit, Nicholson, Selikhov e Sobolev per lo Spartak), probabilmente pochi dopo una rissa del genere.

La partita finisce invece 0-0, e ai rigori è lo Zenit a prevalere, 4-2.