L'Inter nel 1995 ha bisogno di una scossa e si affida al mercato estivo per acquistare due giovani promettenti dal campionato argentino: Javier Adelmar Zanetti e Sebastian Rambert.

Il primo è un laterale che può coprire tutta la fascia grazie alla sua facilità di corsa. Il secondo, invece, è un attaccante dal sicuro avvenire, che arriva in Italia per confermare quanto di buono fatto vedere in patria con la maglia dell'Independiente.

In realtà, però, il calcio ci ha sempre insegnato che non bisogna mai dare nulla per scontato e che ciò che si pensa può essere smentito da un momento all'altro.

Il ragazzino dal ciuffo sempre impeccabile diventerà uno dei giocatori più importanti della storia del club, nonché il capitano dell'indimenticabile Triplate, mentre Rambert non esordirà mai in campionato con l'Inter, giocando solo due spezzoni contro il Lugano in Coppa UEFA ed il Fiorenzuola in Coppa Italia.

L'aeroplanino, così veniva chiamato il centravanti argentino, era un attaccante di buona tecnica ma in Italia non si è mai davvero ambientato ad i ritmi del nostro calcio. 

Già nel gennaio del ‘96 Rambert ha lasciato il club nerazzurro per trasferirsi in Spagna, al Real Saragozza. Grazie a quell’esperienza è riuscito anche a conquistare 8 convocazioni in Nazionale maggiore, agli ordini del Ct Passarella. 

La sua carriera si è conclusa in Argentina con l'Arsenal di Sarandì nel 2002/2003. Dopo ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore, sebbene non sia riuscito ad ottenere le stesse soddisfazioni che ha conquistato sul terreno di gioco.

Rambert avrebbe potuto entrare nei cuori dei tifosi nerazzurri ma ha avuto troppo poco per dimostrare le sue doti, mentre il suo amico ed ex compagno Zanetti ha scritto pagine indelebili della storia del club milanese.