Il 29enne Omer Atzili, nazionale israeliano, è stato il boia della Juve ieri ad Haifa. È stata una vittoria storica per il Maccabi in Champions League, con i bianconeri ora verso il baratro dell'eliminazione. Eppure, l'ex calciatore del Granada non viene celebrato come dovrebbe in patria perché c'è uno scandalo sessuale che lo riguarda ancora.

“Atzili, nel 2020 una relazione con una minore di età inferiore ai 15 anni”

Nel 2020, Atzili vestiva la casacca del Maccabi Tel Aviv – scrive As – e secondo la polizia ebbe una relazione consensuale con una minore di età inferiore ai 15 anni. Il giocatore, sposato, ha dovuto rispondere delle accuse, ma non è stato perseguito. Non ci sono prove che dimostrano che lui fosse a conoscenza dell'età della ragazza, così l'accusa ha archiviato il caso.

Il caso ha generato però un grande dibattito e un'enorme pressione sul Maccabi di Tel Aviv che ha finito per rimuovere Atzili dalla squadra. Lui e il suo compagno, Dor Micha, sono accusati anche di aver avuto una relazione con un'altra ragazza, sotto i 17 anni. Il consiglio d'amministrazione del club di Tel Aviv alla fine ha deciso di cedere entrambi i calciatori, che sono andati a Cipro. Una sorta di esilio.

“Atzili, pressioni su ct Israele per non convocarlo”

Dalle indagini della polizia sono emerse le conversazioni tra i giocatori e ciò ha causato stupore nell'opinione pubblica israeliana, nonostante la giustizia non li abbia puniti. Ancora oggi, i fatti non sono stati dimenticati. Yakov Shachar, presidente del Maccabi Haifa, ha ricevuto aspre critiche per aver portato Atzili nel club, prendendolo gratuitamente a gennaio 2021.

Dopo essere mancato per lungo tempo dalla nazionale, nel 2022 Atzili è stato richiamato dal ct Alon Hazan. E anche questa mossa si è tirata dietro le critiche da parte dell'opinione pubblica: un calciatore può fare ciò che vuole nel suo club, ma la nazionale è di tutti. C'è una forte pressione sul ct affinché non lo convochi più.