Con il raduno a Zingonia, in programma lunedì 4 luglio, scatterà ufficialmente la stagione 2022-2023 dell'Atalanta. Per Gian Piero Gasperini sarà il settimo anno sulla panchina della Dea. Eppure l'addio è stato vicino al termine dell'ultimo campionato: "Se sono ancora qui è per il forte legame con la città - spiega l'allenatore alla Gazzetta dello Sport - Durante l’ultima partita con l’Empoli, ho percepito forte la richiesta della gente: "Rimani a Bergamo". Questa cosa ha condizionato le scelte, perché io ero veramente pronto a lasciare, se la società avesse voluto. Questo affetto e questa fiducia mi hanno trattenuto. Il mio impegno sarà moltiplicato per ricambiare". 

 

"Serviva un campione in attacco"

Gasperini ha ripercorso l'ultima stagione dell'Atalanta, conclusa senza la qualificazione alle coppe europee dopo cinque partecipazioni consecutive. Secondo l'allenatore, ciò che è mancato alla Dea è stato il ricambio generazionale in attacco dove serviva l'acquisto di un campione: "Abbiamo avuto delle vendite importanti, degli introiti notevoli dalla Champions, ma siamo rimasti molto statici, soprattutto davanti - racconta Gasp -Questo è stato il mio scontro e il mio rammarico: siamo rimasti uguali solo perché segnavamo tanti gol.E invece, soprattutto negli ultimi due anni, con le risorse a disposizione, era il momento giusto per immettere un nuovo campione, come Gomez ed Ilicic. Sono arrivati altri profili".