Il Milan ha pensato a lui per il dopo Shevchenko. I rossoneri hanno investito circa 17 milioni di euro nell'estate del 2006 per portarlo in rossonero per sostituire il campione ucraino ma in Serie A Ricardo Oliveira, protagonista della storia di oggi, non è mai riuscito a sfondare, segnando poco seppur giocasse in una squadra piena zeppa di talenti. 

Ecco le parole del centravanti brasiliano riguardo l’esperienza vissuta con i diavoli rossoneri, un’avventura che, in ogni caso, gli ha permesso di maturare sotto il punto di vista umano: 

“C'erano grandi aspettative, ma non credo che fosse quello il problema. Sono comunque contento di quello che ho fatto e vissuto a Milano. Porterò il Milan sempre nel mio cuore. La Champions vinta col Milan nel 2007 è senza alcun dubbio uno dei ricordi più belli della mia vita. I rossoneri mi hanno dato tanto e, oltre a questo trofeo, mi hanno permesso di condividere lo spogliatoio con campioni strepitosi”.

Il Milan, a dir la verità, era rimasto impressionato vedendolo al Betis di Siviglia. Forse con i biancoverdi ha vissuto il momento migliore della sua carriera, ma dopo non ha saputo replicare quell’annata:

“Il Betis è stato il primo club a scommettere davvero su di me in Europa. L'anno prima a Valencia avevo vinto Liga e Coppa UEFA, ma è a Siviglia che ho trovato la mia consacrazione. All'epoca l'allenatore era Lorenzo Serra Ferrera (oggi dirigente degli heliopolitanos) e per lui posso spendere solo belle parole. Mi diede massima fiducia e credo che i miei 22 gol del 2004-2005 lo ripagarono adeguatamente".

Adesso, a 42 anni, ha ancora voglia di indossare gli scarpini ed andare al campo di allenamento. Ricardo Oliveira è tornato in Brasile e gioca nelle categorie inferiori. Segna, lo ha sempre fatto in carriera, tranne che in Serie A. La sua vita, però, è felice così. Mare, calcio, Brasile e la sua famiglia. In fondo basta poco per sentirsi realizzati.