In Francia lo chiamano già "il boicottaggio dei maxischermi" e sta causando parecchie polemiche. La decisione di molte città transalpine di non installare i classici schermi in piazza per vedere le partite dei Bleus ai mondiali fa discutere. E probabilmente è proprio quello l'obiettivo dei sindaci coinvolti, che hanno voluto accendere ulteriormente i riflettori sulle accuse di mancato rispetto dei diritti umani in Qatar. Non trasmettere le partite, chiosano dalla Francia, significa non dare visibilità a un paese che non fa abbastanza su un tema che è fondamentale. Ma quella transalpina non è l'ultima manifestazione di disagio riguardo la Coppa del Mondo nel Golfo Persico, perchè adesso tocca (di nuovo) alla Danimarca.

Boicottaggio sui viaggi

Gli scandinavi hanno già fatto notizia a causa del loro sponsor tecnico, la Hummel, che per Qatar 2022 ha disegnato maglie volutamente "sottotono", con loghi e dettagli quasi invisibili e con la terza divisa volutamente nera in segno di lutto. Ma se la decisione dell'azienda, seppur avallata, non poteva essere contestata direttamente alla federazione, ora c'è un annuncio che arriva direttamente dall'organismo che gestisce il calcio danese. Come ha spiegato a EkstraBladet il direttore della comunicazione della DBU, Jakob Hoyer, il boicottaggio si sposta...sui viaggi. "Non vogliamo contribuire a ulteriori guadagni per il Qatar. Per tanto abbiamo ridotto al massimo possibile le nostre attività di viaggio verso il paese".

Niente mogli e fidanzate

Una conferma di quanto emerso nei giorni passati, quando si sussurrava che i dirigenti danesi non si sarebbero recati in massa in Qatar. Ma non saranno solo i membri della federazione a mancare all'appello, perchè il boicottaggio si estende anche alle famiglie di chi andrà in campo. "Nelle fasi finali delle Coppe del Mondo precedenti, le mogli e le fidanzate viaggiavano assieme ai dirigenti, ma come ho spiegato abbiamo cancellato questo tipo di viaggi per questo torneo". Insomma, i calciatori della Danimarca si sentiranno un po' più soli, ma almeno sarà per un fine nobile. E chissà che anche le WAGs inglesi, molte delle quali alloggeranno in navi da crociera in acque internazionali (per evitare il bando sull'alcol), non si sentiranno un po' fiere...di non essere in Qatar!