Tutti, almeno una volta nella vita, hanno visto il celebre film di Aldo, Giovanni e Giacomo intitolato “Tre uomini ed una gamba”.

Ecco, verso la metà del film comico, viene nominato da uno dei protagonisti Ciriaco Sforza, ex giocatore dell'Inter del quale Giacomo ha la maglia e la usa come pigiama.

Probabilmente in Italia le persone ricordano l'ex centrocampista svizzero solo grazie a quelle celebre pellicola eppure nella sua carriera il classe '70 ha dimostrato con i fatti di avere classe e talento da vendere.

Sforza è arrivato all'Inter dal Bayern Monaco per 6 miliardi di lire, su richiesta specifica di Roy Hodgson, che lo aveva allenato con la Nazionale svizzera.

La sua esperienza in nerazzurro, però, non è stata indimenticabile, sebbene quella formazione sia arrivato fino in finale in Coppa Uefa. Ecco, proprio questa competizione è stata quella nella quale il centrocampista è riuscito ad esprimersi al meglio, trovando anche 3 gol. In campionato, invece, il tecnico nerazzurro non ha valorizzato le sue caratteristiche ed alla fine è sceso in campo poche volte, timbrando il cartellino in una sola occasione.

Dopo l'inter la mezz'ala svizzera è tornato in Germania e chiuso la sua soddisfacente carriera nel 2006 con la maglia del Kaiserslautern.

Il suo sogno, però, era quello di rimanere nel mondo del calcio e proprio per questo ha studiato per diventare allenatore, togliendosi anche diverse soddisfazioni in panchina ed arrivando ad allenare il Basilea.

La sua vita, in ogni caso, è stata anche segnata dalla depressione e Sforza in una recente intervista ha raccontato quei momenti, spingendo tutti a farsi aiutare da specialisti competenti:

“La malattia era un segnale che dovevo cambiare la mia vita. Mi ammalai per un insieme di fattori . Il primo anno al Grasshoppers arrivai terzo, ma la società doveva vendere per risanare i debiti. Avrei dovuto tirarmi indietro. Non c'era un progetto... Invece restai ma non riuscivo più a dormire. Avevo paura. Paura del fallimento, della vita. Avevo paura di morire di infarto per via della pressione. Andai dallo psicologo e parlai, parlai, parlai. Non è una debolezza andarci. Non ho mai preso antidepressivi. Per me era importante riuscire a farcela senza. Oggi sono un uomo più forte”.

Ora allena e si gode la vita, dimenticando tutto quello che ha passato. In Italia è rimasto celebre grazie alla battuta di quel film ma non è escluso che un giorno possa tornare nel Bel Paese, magari per allenare un club importante e riprendersi una bella rivincita.